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Disturbi di personalità

Cos’è la personalità

Ogni persona si caratterizza e si distingue per un modo costante di percepire, pensare e rapportarsi in relazione a se stessa, agli altri e al mondo. Queste modalità vengono chiamate tratti di personalità, sono determinate in parte dal temperamento (caratteristiche innate della persona) e in parte dalle prime esperienze con le figure di accudimento e col mondo. I tratti di personalità ci guidano nell’interpretazione della realtà e nei rapporti con gli altri e si manifestano in diversi contesti di vita della persona: in famiglia, nell’ambiente di lavoro, col partner, nelle relazioni amicali. In genere queste caratteristiche sono flessibili e consentono alla persona di adattare il suo comportamento alle richieste della situazione in cui viene a trovarsi. I tratti di personalità possono riguardare ad esempio la tendenza ad essere sospettosi nei confronti degli altri, l’essere precisi e perfezionisti in quello che si fa, la dipendenza nei confronti di chi ci sta intorno, o l’avere una grande fiducia e opinione relativa a se stessi.

Tuttavia, quando i tratti di personalità sono rigidi e non flessibili, possono causare sofferenza all’individuo, che avrà difficoltà ad adattarsi alle diverse richieste provenienti dal suo ambiente. Generalmente infatti le persone che soffrono di un disturbo di personalità non riescono a modificare il loro comportamento quando esso risulta inefficacie rispetto alla situazione, e questo può portare a problemi relazionali con la famiglia e gli amici, col partner e coi colleghi e superiori nell’ambito di lavoro.
La personalità inizia a formarsi nell’infanzia e i problemi ad essa relativi si manifestano a partire dall’adolescenza o dalla prima età adulta e riguardano: il modo in cui la persona percepisce ed interpreta se stessa, gli altri o gli eventi; la varietà, intensità e adeguatezza delle sue reazioni emotive; il modo in cui l’individuo si relaziona con gli altri; il controllo degli impulsi (ad es. difficoltà a controllarsi nel consumo del cibo, nelle spese, nella condotta sessuale o riguardo a comportamenti rischiosi).

Questi disturbi possono presentarsi con diversi livelli di gravità e molto spesso la persona che ne è affetta non è consapevole che il proprio modo di pensare e comportarsi è inappropriato e non adattivo, pur sperimentando un’intensa sofferenza.
È molto comune la presenza di ansia, umore depresso, problemi relazionali col coniuge, coi colleghi e superiori nel contesto di lavoro; talvolta può essere presente l’abuso di alcol o di droghe.

 

Come si sviluppano i disturbi di personalità

Molto spesso questi disturbi nascono dall’interazione tra alcune caratteristiche temperamentali dell’individuo (ad esempio introversione/estroversione; emotività/mancanza di emotività; ottimismo/pessimismo, ecc..) ed esperienze precoci vissute nell’ambito familiare. Generalmente le persone che sviluppano disturbi di personalità hanno una storia dolorosa alle spalle; in alcuni casi i genitori non sono stati in grado di prendersi cura del proprio figlio, possono essere stati assenti, molto esigenti o maltrattanti. Queste esperienze influiscono sulla percezione che l’individuo sviluppa di sé stesso, del mondo e delle relazioni con gli altri.

 

Quali sono i disturbi di personalità?

I disturbi di personalità sono raggruppati in tre grandi gruppi:

Cluster A: disturbi caratterizzati da condotte strane ed eccentriche (disturbo paranoide, disturbo schizoide e disturbo schizotipico di personalità)
Cluster B: comportamenti drammatici o eccentrici (disturbo antisociale, disturbo borderline, disturbo istrionico e disturbo narcisistico di personalità)
Cluster C: condotte ansiose o inibite (disturbo evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo di personalità).

Questi tre gruppi racchiudono 10 disturbi:

  • Disturbo Paranoide di Personalità: caratterizzato da sospettosità e sfiducia, per cui le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole.
  • Disturbo Schizoide di Personalità: caratterizzato da una limitata gamma di espressività emotiva e distacco dalle relazioni sociali.
  • Disturbo Schizotipico di Personalità: si caratterizza per eccentricità nel comportamento, disagio nelle relazioni affettive e distorsioni percettive o cognitive.
  • Disturbo Antisociale di Personalità: caratterizzato da violazione delle regole e dei diritti delle altre persone, oltre che da mancanza di senso di colpa.
  • Disturbo Borderline di Personalità: si caratterizza per instabilità relativa all’immagine di sé, alle relazioni interpersonali e all’emotività, e per la presenza di marcata impulsività.
  • Disturbo Istrionico di Personalità: caratterizzato da ricerca eccessiva di attenzione e emotività eccessiva.
  • Disturbo Narcisistico di Personalità: caratterizzato da senso di grandiosità, mancanza di empatia e bisogno di essere ammirato dagli altri.
  • Disturbo Evitante di Personalità: si caratterizza per la presenza di sentimenti di inadeguatezza, eccessiva sensibilità ai giudizi negativi e inibizione sociale.
  • Disturbo Dipendente di Personalità: caratterizzato da un eccessivo bisogno di essere accuditi e dalla convinzione di non essere in grado di occuparsi autonomamente di se stesso; ciò porta l’individuo ad avere un comportamento sottomesso.
  • Disturbo Ossessivo-compulsivo di Personalità: caratterizzato da perfezionismo, preoccupazione per l’ordine e bisogno di controllo.

 

Terapia psicologica

Il trattamento dei disturbi di personalità è complesso e richiede un impegno prolungato nel tempo. Molto spesso le persone con questi disturbi non sono consapevoli della problematicità del loro comportamento e delle reazioni che possono scatenare negli altri; generalmente arrivano in terapia per un problema secondario quale ad esempio ansia, calo dell’umore o contrasti col partner o coi colleghi di lavoro.
Una parte importante del trattamento è dedicata a costruire una buona alleanza terapeutica col paziente, a renderlo maggiormente consapevole delle proprie emozioni e ad aiutarlo a capire quali siano i fattori che scatenano determinate reazioni emotive, oltre che fornire alla persona delle strategie di regolazione emotiva.

Infine, il trattamento ha l’obiettivo di aiutare il paziente a capire come i propri atteggiamenti influiscano sulle relazioni con gli altri e ad adottare comportamenti più funzionali al raggiungimento dei propri obiettivi.

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