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Fobia specificia

Le fobie sono caratterizzate da una reazione di paura intensa in relazione ad un oggetto che è generata dallo stesso meccanismo che sta alla base dell’ansia. La fobia è una reazione esagerata del sistema di allarme del cervello verso una minaccia specifica. Se l’ansia è la reazione generica di allarme, un’attesa apprensiva in mancanza di un oggetto specifico, la paura è una reazione specifica. L’ansia è relativa al futuro, la paura al presente.

 

Le fobie sono caratterizzate da un’oggetto specifico come, ad esempio, cani, ragni, altezze, viaggi, ecc., alle quali vi è associata una reazione di attivazione fisiologica intensa che le persone gestiscono evitando la situazione o sopportandola con forte disagio.

 

La genesi delle fobie è da far risalire ad interazioni tra genetica e ambiente. Da un punto di vista evoluzionistico siamo più portati a sviluppare paure per alcuni oggetti rispetto che per altri; ad esempio gli animali considerati repellenti in genere popolano aree malsane, quindi, provare sensazioni di disgusto ci ha portato a stare alla larga da questi ambienti permettendoci di evitare possibili infezioni e malattie. L’altra prospettiva è quella dell’apprendimento ovvero dell’esperienza. Vivere esperienze spiacevoli, o assistere ad esperienze negative altrui, può portarci a sviluppare una fobia. Ad esempio, persone che vengono aggredite da un cane o assistono ad aggressioni di terzi possono sviluppare una fobia dei cani.
Le due prospettive non si escludono ma, anzi, si integrano con eleganza. Infatti la ricerca ha dimostrato che è molto semplice sviluppare una fobia verso alcuni animali, mentre è difficile condizionare ad una fobia verso qualcosa che, evoluzionisticamente, non sia stato utile temere – come degli utensili o delle armi di recente invenzione dell’uomo. E’ infatti molto più probabile trovare fobie di animali innocui che di armi pericolose.

 

Ansia vs paura: 6 somiglianze…

L’ansia e la paura sono considerate due emozioni simili; la paura è l’emozione caratteristica delle fobie. Cerchiamo di capire in che cosa ansia e paura si somigliano e come si differenziano.

 

Somiglianze

  1. Attesa di pericolo o disagio
  2. Apprensione e tensione
  3. Attivazione fisiologica
  4. Stato emotivo negativo
  5. Disagio
  6. Presenza di sensazioni corporee

 

…e 10 differenze

Paura Ansia
L’oggetto della minaccia è specifico La fonte della minaccia è elusiva
Il collegamento tra minaccia è paura è comprensibile Il nesso fra ansia e minaccia è incerto
Solitamente episodica Prolungata
Tensione circoscritta Disagio pervasivo
Termine identificabile Termine incerto
L’area della minaccia è circoscritta Mancano limiti chiari
La minaccia è imminente La minaccia è raramente imminente
Carattere di emergenza Aumentata vigilanza
Sensazioni corporee proprie di una situazione di emergenza Sensazioni corporee proprie di una condizione di vigilanza
Razionale Sconcertante

tratto da Rachman 2004

 

 

Normali paure vs fobie

La paura è un’emozione che ci ha permesso di sopravvivere per millenni e ci aiuta a stare alla larga da situazioni pericolose. Il prezzo da pagare per questo ‘sistema di allerta’ è che, a volte, proviamo paura in delle situazioni che richiamano situazioni pericolose ma non lo sono; sarebbe incosciente non avere paura di un branco di dobermann che ringhiano ma è una reazione eccessiva cambiare marciapiede per non incrociare un barboncino portato al guinzaglio. Bisogna fare attenzione a discriminare tra normali paure e fobie.

 

Normale paura Fobie
Sentirsi ansiosi durante un volo turbolento o decollando durante una tempesta Non andare al matrimonio di un caro amico perché bisognerebbe prendere un aereo
Sentirsi le farfalle nello stomaco quando si guarda in giù dalla cima di un grattacielo o dalla sporgenza di una montagna Rifiutare un lavoro perché sarebbe al decimo piano di un edificio
Sentirsi nervosi quando si vede un pit bull o un rottweiler Evitare i parchi perché si potrebbe incontrare un cane
Provare un po’ di nausea dopo un vaccino o un prelievo Evitare di sottoporsi ad esami medici o trattamenti per paura degli aghi

 

Normali paure nei bambini

Molte paure sono tipiche dell’infanzia e spariscono col tempo, in quanto tali non vanno considerate fobie. Se le paure dei vostri figli non interferiscono con la sua routine quotidiana e non gli causano disagio notevole non vi è ragione di preoccuparsi.

Quali delle paure dei miei figli sono normali?

Secondo il Child Anxiety Network le seguenti paure sono molto comuni e sono da considerarsi normali:

  • 0-2 anni – rumori forti, separazione dai genitori e oggetti di grandi dimensioni.
  • 3-6 anni – cose immaginarie come i fantasmi, mostri, il buio, dormire da soli e i rumori strani.
  • 7-16 anni – cose più concrete come ferite, malattie, il rendimento scolastico, la morte e i disastri naturali.

 

 

Sintomi delle fobie

I sintomi delle fobie specifiche possono variare da sentimenti di apprensione di media entità fino a veri e propri attacchi di panico. Generalmente, più una persona fobica si avvicina a ciò che teme più la paura diventa forte. Un altro fattore che aumenta la paura è la mancanza di controllo della situazione come nell’incapacità di potersi allontanare dall’oggetto della fobia.

Elemento centrale è una paura (o disgusto) eccessiva dell’oggetto o situazione temuta.

L’oggetto è evitato oppure sopportato con grande disagio. Ad esempio, prendere una strada più lunga per evitare di passare per un parco in cui si incontrano spesso cani.

Presenza di ansia anticipatoria che implica diventare nervosi o ansiosi all’idea di trovarsi in certe situazioni o di venire in contatto con l’oggetto della fobia. Ad esempio, iniziare ad essere in ansia la mattina all’idea di dover prendere la macchina la sera.

 

Sintomi fisici:

  • difficoltà a respirare
  • tachicardia (eccetto le fobie di sangue e ferite)
  • dolore al petto
  • tremori o sussulti
  • vertigini o sensazione di testa leggera
  • stomaco in subbuglio
  • formicolio negli arti
  • brividi freddi o vampate di calore
  • sudorazione

 

Sensazioni associate:

  • sensazione schiacciante di ansia e panico
  • sensazione di una forte necessità di scappare
  • sensazione di irrealtà
  • sensazione di perdere il controllo
  • sensazione di essere sul punto di svenire o morire
  • consapevolezza di reagire in maniera spropositata associata all’incapacità di fare altrimenti

 

I sintomi delle fobie del sangue, iniezioni e ferite sono leggermente differenti. Dopo un’iniziale attivazione fisiologica, si osserva una reazione opposta di diminuzione di questa attivazione che può anche portare la persona a svenire.

 

Fobie comuni

Le fobie si possono raggruppare in cinque grandi insiemi:

  1. Fobie degli animali: generalmente di animali pericolosi associati ad una risposta di paura e animali repellenti, associati ad una risposta di disgusto. Le fobie si generalizzano a oggetti con caratteristiche simili a quello da cui è nata la fobia, quindi una persona per paura di un cane pericoloso può aver sviluppato una fobia a tutti i cani e avere una risposta di paura anche a cani dall’aspetto innocuo e buffo. Queste sono le fobie più comuni.
  2. Fobie di ambienti naturali: ad esempio di altezze, temporali, del mare e del buio. Sono molto comuni negli animali.
  3. Fobie situazionali: ad esempio di spazi chiusi, di volare, di guidare, di ponti o tunnel. In questo caso è una situazione più che un oggetto a scatenare la fobia e il motivo non è tanto la situazione in sé ma quello che potrebbe succedere in tale situazione. L’agorafobia e la fobia sociale sono delle fobie situazionali complesse.
  4. Fobie di sangue-iniezioni-ferite: la paura del sangue, delle iniezioni, di procedure mediche invasive e anche della vista di menomazioni del corpo umano. È una categoria peculiare perché le reazioni fisiologiche alla base di tali fobie sono opposte alle altre.
  5. Altre fobie: ad esempio la paura di cadere, dei suoni rumorosi e la paura di personaggi in maschera come i clown. È una ‘categoria jolly’ per tutte quelle fobie che non rientrano nelle quattro categorie di cui sopra.

 

Trattamento

Il trattamento delle fobie specifiche è uno dei trattamenti più semplici e con maggiori percentuali di successo.

I trattamenti basati sull’evidenza (evidence based therapies) sostenuti dalla ricerca scientifica internazionale per le fobie sono la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia farmacologica.

Il trattamento comportamentale prevede imparare tecniche di rilassamento che portano a eliminare l’ansia e a sostituire la risposta di rilassamento alla risposta di paura davanti all’oggetto della fobia.

I trattamenti cognitivi si sono rivelati utili usati congiuntamente con l’approccio comportamentale; si insegna a individuare e modificare alcuni stili di pensiero disfunzionali che portano in maniera automatica alla reazione fobica.

La terapia farmacologica si è dimostrata efficace per i sintomi ma è inutile al fine della cura della fobia. Sono un valido aiuto a breve termine quando usato per superare una specifica situazione temuta, è come prendere un antidolorifico: non si sente la paura ma non si cura la fobia. Le benzodiazepine sono utili per tenere a bada l’ansia anticipatoria di una situazione temuta (ad es., per chi ha la fobia di prendere l’aereo per riuscire a dormire la notte prima), i betabloccanti inibendo le reazioni fisiologiche della paura riescono a ridurre o eliminare il disagio associato dall’affrontare una situazione temute (ad es., se ho paura di parlare in pubblico e devo parlare ad una conferenza).

 

 

Domande frequenti

Quanto sono comuni le fobie specifiche?
Le stime più verosimili sono di circa il 6-9% della popolazione adulta, del 5% nei bambini e del 16% negli adolescenti dai 13 ai 17 anni. Nelle donne è molto più comune che negli uomini, si osserva un rapporto di circa 2:1.

A che età iniziano?
Solitamente si sviluppano nella prima infanzia, generalmente prima dei 10 anni. L’età media di insorgenza è di 7-11 anni.

Quali sono i trattamenti efficaci disponibili per le fobie specifiche?
La ricerca scientifica supporta la terapia cognitivo e comportamentale come trattamento d’elezione.

Quanto è efficace il trattamento delle fobie specifiche?
La ricerca dimostra che in media il 90% dei pazienti migliora grazie ad un intervento cognitivo-comportamentale basato sulle esposizioni in vivo.

Quanto dura il trattamento psicoterapeutico per le fobie specifiche?
Le fobie, comunque, sono i disturbi curabili nel minor tempo e con il maggiore tasso di successo in assoluto. Nella maggior parte dei casi si possono vedere dei risultati in un numero di sedute molto piccolo (1-4).
Gran parte del successo del trattamento della terapia dipende dalla collaborazione tra paziente e terapeuta e nell’impegno a lavorare anche a casa da parte del paziente.

Credo di avere una fobia specifica, devo contattare uno psicoterapeuta?
No. Chiediti quanto questo ti crei disagio e quanto influisca sulla tua vita e poi valuta se vale la pena parlarne con uno specialista. Se vivi in una città e hai la fobia degli orsi puoi tranquillamente conviverci per il resto della tua vita.

Vuoi ulteriori informazioni sulla valutazione e sul trattamento delle fobie specifiche presso il nostro Istituto? Contattaci!

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