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La mente degli atleti: un potenziale innato

La vita da atleta comporta un notevole impegno, molte rinunce e vari rischi. Una persona che intraprende un’attività sportiva dedicandovi molto tempo ed energie non si chiede se ciò sia giusto o sbagliato perché la sua motivazione non ha bisogno di risposte.
 
Se in passato si credeva che fosse il fisico ciò che contava di più negli atleti, ora è invece risaputo che è la mente.
 
Come ci sono sportivi in perfetta forma fisica che non riescono a dare il meglio di sé, vi sono atleti di alto livello che non spiccano per la costituzione corporea rispetto a sportivi di livello inferiore, bensì per le doti mentali: vi sono infatti differenze innate tra gli individui.
 
Le prestazioni atletiche non migliorano solamente in funzione della motivazione e della pratica, ma soprattutto grazie alla capacità di apprendere molto velocemente; è stata di fatto riscontrata negli sportivi una maggior plasticità cerebrale, ossia una modificazione della struttura e delle funzionalità del cervello dovuta, in questo caso, alla creazione di nuove connessioni sinaptiche e circuiti neurali.
 
La mente degli atleti, in special modo di quelli professionisti, ha quindi delle straordinarie abilità significativamente superiori anche in confronto agli sportivi non professionisti: di adattamento alle situazioni stressanti, di immaginazione, di attenzione, di ragionamento e di comprensione. Più specificatamente, si tratta della capacità di elaborare situazioni dinamiche e complesse quale potrebbe essere, per esempio, il rapido attraversamento di una strada trafficata.
 
Una qualità fondamentale negli atleti è la capacità di prendere decisioni molto rapidamente. Questo può avvenire grazie alla ripetizione e alla predisposizione di immagazzinare in fretta nuove informazioni.
La dimostrazione di particolari doti di apprendimento è spiegata dal fatto che uno sportivo che eccella in un’attività sportiva, solitamente spicchi anche in almeno altre due discipline.
 
A volte tali risorse interiori possono però essere ostacolate da determinati fattori, quali stress, emozioni negative e demotivazione, non lasciando quindi esprimere appieno il potenziale dell’atleta; questo è l’ambito principale in cui può intervenire efficacemente lo psicologo dello sport.

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