Si parla di ridurre lo stress, non di eliminare lo stress. Eliminare lo stress sarebbe, innanzitutto, un obiettivo irrealistico. Le persone vivono in situazioni concrete e possono modificare queste situazioni solo fino ad un certo punto. Pensiamo per esempio allo stress connesso al disagio con i colleghi di lavoro: può essere ridotto operando in modo da rendere diversi e più fluidi i rapporti almeno con alcuni dei colleghi di lavoro. Eliminare completamente tale stress può essere un obiettivo né facile né vicino né forse possibile; in casi del genere il pericolo peggiore potrebbe essere dato dalla tentazione di “sbatter la porta”, di licenziarsi senza avere alternative valide, pur di non affrontare quotidianamente la conflittualità e lo stress che il lavoro ci impone. Ma eliminare del tutto lo stress non é cosa neppure desiderabile: la vita rischierebbe di trasformarsi in una piatta distesa di monotonia e di cose sempre ben previste e sempre uguali a se stesse.
Cosa fare per ridurre lo stress? Schematicamente possiamo raggruppare in due categorie le soluzioni possibili: in un certo numero di casi, sono necessari dei cambiamenti esterni, in un altro numero di casi sono necessari invece dei cambiamenti interni, siamo noi cioé a dover cambiare qualcosa di noi stessi.
Nel primo caso – quello dove serviranno cambiamenti esterni – può essere necessario prendere decisioni importanti, allontanarsi da situazioni divenute eccessivamente stressanti e fare i passi appropriati a questo fine. Esempi possono essercene molti nella vita familiare ed affettiva: la decisione di un figlio di andare a vivere da solo, il caso di relazioni affettive da chiudere, il problema di una separazione o di un divorzio da decidersi ad affrontare. Ma anche nella sfera lavorativa non mancano gli esempi: si può essere scivolati in abitudini e carichi di lavoro eccessivi senza accorgersene. In questo caso i sintomi di stress che avvertiamo assolvono alla loro funzione di allarme: ci avvisano che qualcosa non va, nel nostro equilibrio di vita, prima che si creino guai peggiori. E’ quanto accade a tante persone che – soddisfatte e realizzate dalla propria attività lavorativa – dimenticano o trascurano altre importanti sfere della loro vita: per loro potrebbe essere opportuno cambiare anche radicalmente le proprie abitudini ed il proprio stile di vita.
Nel secondo caso – quello dove serviranno cambiamenti interni – non si tratta tanto di cambiare abitudini e modi fare, quanto di cambiare il modo di vedere le cose ed il modo di rispondere emotivamente a difficoltà ed eventi stressanti. Da almeno un secolo a questa parte gli psicologi hanno elaborato procedure per questo: rilassamento muscolare, training autogeno, mindfulness, stress inoculation training e stress management. La valutazione dello stress va definita caso per caso: non esistono regole generali, ma occorre valutare con una certa ampiezza la situazione psicologica complessiva dell’interessato. Solo in base ad una valutazione appropriata é possibile rispondere al quesito-chiave: cosa fare per ridurre lo stress.